HO DATO TANTO AL ROCK...

26.05.2015 23:44

Ho dato tanto al rock…forse troppo!!!

Nuber.

 

Questo era il lapidario messaggino arrivato sulla chat del nostro gruppo qualche tempo fa. Seguito, pochi giorni dopo da un altro che recitava piu’ o meno così: “Dopo 30 anni ( più o meno) di onorata carriera…di gavetta nei locali più malfamati e malpaganti d’Italia…dopo aver creato e distrutto band…insegnato la retta via musicale ad amici e musicisti…dopo aver bevuto centinaia di coca-rhum e rotto migliaia di bacchette….il batterista, alcolista e percussionista Montermini Nuber dà il suo saluto alla musica suonata, ringraziando amici e sostenitori con i quali ho condiviso tante gloriose battaglie rock….motivazione? Semplice…am sun rot i maroun!!!!” Così…con un veloce click su whatsapp, Nuber ci dice che non ha più voglia di suonare…che appende le bacchette al chiodo!!! …Un momento…ma chi è Nuber???

Abbiamo ripreso a scrivere su questo blog dopo una lunga pausa di riflessione ( qualcuno, tra di voi, starà commentando : “ e… non potevate rimanere in pausa?”), ma, come già detto in altra occasione, noi non siamo scrittori…e ve lo stiamo chiaramente dimostrando!!! Evidentemente, questo fatto nuovo e, per certi versi, sorprendente, ci ha dato la scossa per riaprire la pagina Word del PC e ricominciare a digitare sulla tastiera i nostri pensieri. Chi è Nuber? Eh…se fosse facile dirlo con 2 parole potremmo chiudere qui il capitolo e passare al prossimo argomento, invece, questo personaggio è così incredibilmente complesso che merita di essere raccontato poco per volta…a piccole dosi. Un po’ come succede con quelle opere che hanno una sceneggiatura talmente variegata nella struttura che non si possono limitare ad un solo libro o film ma hanno bisogno di uno sviluppo a più riprese, per permettere al lettore o spettatore di entrare nella trama e restarne affascinato…Twilight, Star wars… Praticamente una saga…ecco: Nuber è come una saga!!! Gia dal nome si capisce che non è una persona comune…Nuber!!! Abbiamo cercato su Google ma, a parte qualche cognome teutonico, non abbiamo trovato altri che si chiamano così. Persino in questo momento, ci stiamo chiedendo :”ma…da dove cominciamo???” Perché ci sarebbero tantissime cose da raccontare e ci piacerebbe ricordarle tutte…ma è praticamente impossibile…se pensate che lui e Giulio si conoscono da bambini, con Chris da circa 25 anni, considerando la media di un paio di aneddoti al giorno che meriterebbero di essere citati, vorrebbe dire oltre 10.000 episodi di vita vera, ognuno dei quali sarebbe una perfetta ispirazione per qualsiasi regista di film commedia e farebbe piegare in due dal ridere lo spettatore sulla sedia del cinema. Allora, cominciamo da quando è apparso le prime volte al Beautiful, dove noi suonavamo. All’inizio, il nostro rapporto era fatto di semplici scambi di battute, lui era il batterista della Custom Band, il gruppo dove Giulio suonava la chitarra, e veniva in birreria per sentire un po’ di musica, bere qualcosa e divertirsi. Apparentemente, un ragazzo come tanti altri, ma, bastavano 0.2 secondi per capire di che pasta era fatto!!! Nuber è uno di quei personaggi che, se una sera lo incontrate insieme ad altre migliaia di persone e scambiate solo 2 parole con lui, non lo dimenticherete mai più!!! Nella vita esistono individui che le inventano tutte per farsi notare…si vestono in modo bizzarro, parlano, si atteggiano e assumono un comportamento che risulta a volte ridicolo, altre volte quasi penoso. Nuber no! Ha una dote innata…una simpatia coinvolgente, qualcosa che gli viene naturale, non forzato, e che non si può fare a meno di notare. Come succede in certe scene o in alcuni film…ci viene in mente Frankenstein Junior, dove il protagonista è Gene Wilder ma tutti si ricordano di questo capolavoro per la parte di Marty Feldman, che, nel ruolo di Igor, risulta predominate rispetto al primattore. Naturalmente non vogliamo paragonare fisicamente Nuber all’attore inglese…era solo un esempio, ma è certo che se si parla di una band di musicisti, il discorso potrebbe essere:” c’era un bravo cantante… il chitarrista non era male…il bassista…uhm…non ricordo…ma Nuber, il  batterista, mi ha fatto morire…che togo!!! Ha un tempo comico straordinario, glielo ha detto anche Sergio Sgrilli (un artista che fa parte del cast di Zelig), nel corso di una serata di musica insieme:” Oh…sei proprio un cabarettista mancato!!! “ Estremamente intelligente, lavoratore instancabile, uno che non si è certo ammazzato sui libri di scuola ma con un senso pratico fuori dal comune. Un atteggiamento positivo in qualunque cirsostanza, anche dove ci sarebbe poco da ridere…un esempio: recentemente abbiamo avuto una serie di scomparse improvvise nel campo della musica…da Mango a Pino Daniele. Una sera Nuber chiama Chris al telefono e gli dice :” Ciao Chris, sono qui con degli amici, ho pensato di chiamarti perché stanno morendo dei cantanti e se stanotte dovesse succederti qualcosa, io domani posso dire: Pensa te… ci siamo sentiti ieri sera e stava così bene!!!” L’arte di sdrammatizzare in modo ironico non si impara a scuola…ce l’hai nel DNA e sono pochi quelli che riescono ad usarla senza infastidire o offendere. Altra dote di Nuber è quella di essere brillante…al limite della spacconaggine…è uno a cui piace ostentare, raccontarti di quello che ha fatto o cosa ha comprato, quanto lo ha pagato ecc.ecc. ma con una sostanziale differenza rispetto al classico sborone… è che lui te la racconta mettendo in risalto il lato comico e ti fa ridere davvero, l’altro, invece ti ispira quel sentimento di intimo fastidio riassumibile nella tipica frase :”mo va a cagheer!!!” I soldi, per lui, non sono mai stati un problema, almeno, questo è quello che ci ha sempre dimostrato, un bel ragazzo, amante della bella vita, dei viaggi, delle donne e della musica…già, la musica…la sua grande passione…raramente si incontra qualcuno con una cultura musicale così ampia, conosce gruppi, musicisti, che sono pressochè sconosciuti per la maggior parte delle persone che suonano, gli piace scoprire e ascoltare band o cantanti alternativi, al di fuori del giro commerciale…ricorda spesso che, quando Ben Harper era un emerito sconosciuto, lui era tra quei pochi che sono andati a vederlo esibirsi in un locale di Reggio Emilia; dice :” E’ facile dire che uno è bravo quando è famoso in tutto il mondo…io lo avevo capito prima, quando non lo conosceva nessuno, che era un talento straordinario!!!” E’ una macchina da guerra, un rullo compressore, conosce tutti e per ognuno ne ha sempre una nuova, mai impreparato…sempre sul pezzo…se per caso un motivo, o una frase lo acchiappa, battezza un tormentone che ripete all’infinito fino a che non è entrato stabilmente nel cervello degli amici che sono con lui quella sera!!! Raramente ha voluto dei soldi per aver suonato, anzi, una delle sue frasi storiche è:” Non voglio essere pagato…scusate, ma se io vado in un locale, pago per entrare, e spendo soldi per mangiare e bere…se vengo a suonare con voi, invece, entro gratis, mangio e bevo tutto quello che voglio gratis, mi diverto a suonare e conosco anche della gnocca…quindi…siamo a posto così!!!”.Come batterista, tecnicamente, non è un fenomeno. Ha studiato un po’ nella scuola di Mauro Gherardi ( Vasco, Ramazzotti, Baglioni), ma ha sempre ascoltato bella musica e quindi quello che fa con le bacchette dimostra che ha del gusto e non è mai banale. La prima volta che abbiamo suonato insieme è nata così, quasi per caso. Noi non eravamo abituati alla batteria ma ci eccitava poter fare qualcosa di diverso rispetto al solo cantare con basi o ritmi preconfezionati della tastiera. Solo chi suona può capire la differenza tra suonare e cantare su una traccia registrata o sentire il suono della cassa, del rullante dal vivo…la libertà di seguire un groove che, proprio perché non ha la inumana precisione del metronomo ti trasmette quel feeling inimitabile per qualsiasi computer. Già da quella sera, sono nati dei riff, degli stacchi, dei finali che poi abbiamo ripetuto infinite volte sui palchi di tanti locali, dei brani come Message in a bottle, Child in Time, Africa, Jump, che sono diventati cavalli di battaglia nel nostro repertorio. Nuber era perfetto per noi, perché aveva colto immediatamente il senso del nostro stile, il nostro particolare modo di fare la serata senza una scaletta…il delirio dell’improvvisazione. E si divertiva a seguirci, quando decidevamo di cambiare il ritmo di una canzone, che da lenta diventava swing o reggae o improvvisamente hard rock…oppure quando si stabiliva che tutte le canzoni dovessero concludersi con la rullata finale di Smoke on the water dei Deep Purple…insomma, senza cercarlo, avevamo trovato non un batterista, ma il nostro batterista…sulla nostra stessa lunghezza d’onda, e ci stavamo trasformando in qualcosa di più particolare, un trio di amici che, divertendosi, riuscivano a trasmettere una bella carica di energia alla gente…erano nati Chris, Giulio e Nuber!

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