I gatti delle nevi

17.03.2014 10:41

Qual' è il posto più strano dove avete suonato?

 

Questa è davvero una bella domanda, perché ci offre la possibilità di andare a riaprire quei famosi cassetti della memoria e tirare fuori dei ricordi, soffiare via la polvere che si è accumulata sopra e riportarli alla luce. Ogni tanto capita di vedere delle trasmissioni dove un artista, un attore, insomma un personaggio molto famoso, racconta aneddoti sulla sua vita, legati naturalmente alla sua professione, che, in un qualche modo, svelano aspetti nascosti al pubblico e, per questo, lo rendono più umano e affascinante. Recentemente, in occasione dell' anniversario della scomparsa di Lucio Dalla, in televisione è passato un film documentario sulla sua vita, con interviste, canzoni, racconti inediti, riprese fatte da amici in privato... un paio d'ore di filmato fatto davvero bene, che, mettendo in evidenza caratteristiche poco note, oltre a quelle gia' viste e riviste, mostrava al grande pubblico un artista a tutto  tondo, un genio assoluto in aspetti che difficilmente ci saremmo immaginati. Per fare un esempio, il racconto di un concerto nel quale Dalla si era presentato in pelliccia e, aspettando di salire sul palco, mentre la band iniziava lo show, si era beatamente addormentato su una poltrona nel backstage. I musicisti hanno continuato il loro refrain introduttivo, mentre un manager è andato, immaginiamo con quale grado di ansia, a cercare l'artista…lo ha svegliato e lui, come niente fosse è salito sul palco e ha cominciato a cantare, passando con nonchalange dalla fase REM alla lucidità completa!!! Niente di che..era solo il racconto di uno dei suoi musicisti, pero', sapere queste cose di una persona famosa, accorcia la distanza, a volte abissale, che si crea tra noi e loro, li fa sentire più familiari. Calmi, calmi... non abbiamo fatto tutta questa tiritera perché vogliamo creare dei paragoni che potrebbero risultare un "filino" irriverenti, per non dire sull' orlo della bestemmia…ma, nel nostro piccolo, o meglio, microscopico, abbiamo anche noi qualcosa da raccontare. Quando si ha a che fare col pubblico è sempre una sorpresa, perché fa parte del gioco…più persone ci sono, più opinioni e modi di fare si trovano. Alle volte, anche da soli si è indecisi su come comportarsi davanti ad un evento, figuriamoci con tanta gente!!! Basta entrare in un qualsiasi social network…adesso c'è Facebook, la fiera dell' inutilità…no…un momento…è, come tante innovazioni, uno strumento straordinario che mette in contatto immediato tante persone, il problema è che, al 90%, viene usato per raccontare banalità…oggi piove…ho mal di testa….sono al semaforo…ho comprato le scarpe nuove….sto mangiando…Ci vorrebbe un bel : E.. CHISSENE??? di default  per ognuno di questi commenti. E' sempre la solita storia…abbiamo tra le mani un mezzo meraviglioso e lo usiamo nel modo più inutile. E noi  siamo la razza intelligente che dovrebbe governare il pianeta??? Se sfruttassimo meglio queste risorse, forse potremmo cambiare, a vantaggio di tutti, la nostra societa'. Una volta si organizzavano le rivoluzioni con semplici volantini, adesso, che, abbiamo a disposizione il mondo in pochi click del mouse, ci facciamo i "selfie" o fotografiamo il gatto che dorme!!! Ok...Basta…stiamo entrando in un discorso troppo politico e quindi complicato…è un campo minato nel quale stiamo allegramente tutti...anche noi due facciamo la nostra parte con post spesso discutibili!!!! Torniamo alle nostre avventure. Chris, gia' quando suonava da solo, viveva spesso delle situazioni tragicomiche. Ricorda spesso che, in uno dei suoi primi matrimoni, dove c'era un target di invitati marcatamente partenopei, mentre suonava e cantava, il fratello dello sposo, nonchè testimone di nozze, se ne stava continuamente e inspiegabilmente di fianco alla tastiera, in piedi...come se dovesse esibirsi insieme al musicista, ma fermo e in silenzio...Ad un certo punto, richiamato da un gesto dello sposo, guardò Chris e, con una cadenza degna di Nino D'Angelo ai tempi del caschetto biondo gli disse : " Guagliò...mi devo assendare un poco...tengono bisogno!!! Ce la fai a andare avandi senza 'e me????". Fantastico!!! In un altro matrimonio, invece, capito' che gli sposi lo avvisarono che tra le loro famiglie non correva buon sangue ma lui avrebbe dovuto suonare come se niente fosse perche' si trattava della loro festa e il resto non contava. Risultato? Chris con la tastiera si mise nel centro della sala, davanti al tavolo degli sposi, con i parenti di lei a destra e quelli di lui a sinistra divisi da un paio di metri di spazio...comincio' a cantare con gli sposi che ridevano e scherzavano con lui mentre gli invitati, seri, non si guardavano in faccia, e hanno mangiato e bevuto senza dirsi una parola per tutto il tempo...una situazione irreale!!! Questi sono solo due episodi, successi prima che ci conoscessimo, e di storie ne racconteremo altre , ma il titolo  dato a questo capitolo riguarda un fatto che, per la sua particolarita', merita senza dubbio il podio nella nostra personale classifica degli eventi da immortalare. Dunque... eravamo a suonare in un locale vicino a Modena e davanti a noi, c'era una tavolata di ragazzotti belli carichi che, tra canzoni, tigelle e vino in abbondanza, se la sono spassata alla grande. Mentre smontavamo gli strumenti, uno di loro, un po' piu' grande di eta', ci fece i complimenti e presentandosi come un organizzatore di gare di snowboard, chiese il nostro numero di telefono. Dopo alcune settimane ci chiamo' e ci disse se eravamo liberi per suonare in occasione di una competizione all' Abetone." Ma...di preciso com'e' la mossa? Dove dovremmo suonare e quando?" Chiedemmo. " Sara' la prossima domenica...la prima manche sara' intorno alle 10, la seconda nel primo pomeriggio. Voi dovete essere su per le 8, montate gli strumenti all'arrivo e ogni volta che un concorrente taglia il traguardo fate del casino. quando sarà tutto finito, ci raduneremo per bere qualcosa, voi suonerete un po' e poi vi pagheremo e...arrivederci e grazie!!!" La storia ci stuzzico', non avevamo mai fatto una cosa del genere e abbiamo accettato. Per essere all' Abetone alle 8 siamo partiti prima delle 7. Era una domenica mattina di sole, un cielo limpido che piu' azzurro non si poteva e, piu' andavamo su, piu' l' assenza delle nuvole esaltava la bellezza mozzafiato del paesaggio. Una volta arrivati alla baita dove avremmo dovuto montare gli strumenti, ci siamo accorti che non c'era nessuno...la zona dell' arrivo era deserta. Temendo uno di quei pacchi grandi come una casa, ci siamo messi alla ricerca di qualcuno che ci desse indicazioni. Abbiamo trovato un signore che ci ha detto:" Ah, la gara?...Siccome c'e' poca neve, hanno pensato di spostare l'arrivo piu' su...". "E noi cosa dobbiamo fare? Dov'e' l'organizzatore che ci ha chiamato?". Lui, con molta serenita', ci ha risposto: " E' su all'arrivo...prendete la seggiovia e lo troverete la'". A quel punto non c'era tanto da pensare, avevamo i cellulari, ma erano degli ETACS e in quella zona non c'era un barlume di segnale...zero tacche!!! Quindi siamo saliti su una seggiovia e partiti per la zona gara. L'ascesa e' durata piu' o meno un quarto d'ora, la vista era straordinaria, neve e boschi, un po' di freddo ma sopportabile. Alla fine della corsa siamo scesi e ci siamo trovati in mezzo a tanti sciatori, tutti belli attrezzati, che andavano verso le piste. Un addetto ci ha indicato la zona della gara di snowboard, un cancelletto rosso circa trecento metri piu' in basso, in mezzo ad una pista nera. Ora dovete immaginare la scena : noi due, vestiti in jeans, giubbotto tipo chiodo, e Dr. Martens ai piedi che camminavamo sulla neve, in mezzo ad una pista, con gli sciatori che ci schivavano come i paletti di uno slalom, guardandoci come fossimo atterrati da Marte!!! E come dare loro torto???? Finalmente abbiamo trovato il tipo che con un bel sorriso ci ha detto: " Ciao ragazzi, ben arrivati...dove avete la roba???". Noi, superata la prima fase dove pensavamo ci prendesse in giro, o che avesse bevuto una grappa di troppo, abbiamo replicato: " Scusa, ma sei fuori? Quale roba? Secondo te portiamo gli strumenti qui?...e poi, se anche fossimo cosi' incoscienti, dove prenderemmo la corrente?". Lui ha iniziato a pensare e poi ci ha spiegato quello che era successo e che ormai i gatti delle nevi non potevano girare per caricare la nostra attrezzatura. " Non avete una radio grossa a pile?". Ha chiesto. Abbiamo  cominciato seriamente a dubitare delle sue facolta' mentali. " No, hai visto l'altra sera che strumenti abbiamo...". E lui:  "Non potete portare su la roba un po' per volta, con la seggiovia?". Questa domanda ha fugato tutti i nostri dubbi, eravamo certi, a questo punto, che quell' individuo fosse davvero pazzo!!! Ormai, pero', la gara stava per iniziare e quindi abbiamo stabilito una decisione: visto che ormai eravamo li', saremmo tornati alla baita, avremmo montato gli strumenti e alla fine della competizione, tutti loro sarebbero venuti a festeggiare e ad ascoltare un po' di musica. Bene!!! Assodato che avevamo almeno 4 ore da impegnare prima che la gara finisse, dopo aver faticosamente risalito i trecento metri di pista nera, (..abbiamo ancora la carne greve nelle coscie..), siamo tornati giu' con la seggiovia, abbiamo trovato un ristorantino dove, un piatto di tagliatelle ai porcini e un po' di arrosto, hanno contribuito a ridarci l'energia e rallentare il giramento di maroni per l'inutile levataccia domenicale. Quindi, con molta calma, siamo andati a montare gli strumenti e ad aspettare quella banda di scellerati. Sono arrivati nel pomeriggio, stanchi morti...cotti come wurstel...hanno bevuto un bicchierino, un ultimo brindisi e sono spariti. L' organizzatore ci ha dato i soldi, si e' scusato ancora per l'inconveniente e ci ha salutati. Abbiamo suonato non piu' di 4 o 5 canzoni!!! Quindi ci siamo rimessi in macchina e siamo tornati giu' a valle. Ancora adesso fatichiamo a renderci conto dell'assurdita' di quella avventura, e, ogni volta che vediamo uno snowboard ci viene in mente lo sguardo attonito degli sciatori che, nel bel mezzo di una nera, si sono trovati due Ufo che passeggiavano a piedi come in una vasca in via Emilia. Ma e' stato divertente...e se qualcuno avesse bisogno per altre gare, noi siamo pronti...naturalmente senza sci!!! Ci candidiamo ufficialmente per le prossime olimpiadi invernali!!!

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