Il Beautiful Club

27.01.2014 09:50

Come vi siete conosciuti?

La risposta a questa domanda merita un passo indietro per far capire che aria tirava.Per chi aveva l'età per uscire alla sera, agli inizi degli anni 90 c'erano alcuni locali a tra Modena e Reggio Emilia, che non erano esattamente delle discoteche o locali da ballo, ma posti dove i ragazzi potevano mangiare qualcosa e poi continuare la serata ascoltando musica e ballando. Locali da " baracca ". Adesso ce ne sono tantissimi,dappertutto, allora invece qualcuno ci provava timidamente, ben sapendo che la concorrenza dei ristoranti e delle discoteche era molto forte. La cosa incredibile è che si era creato un giro di pubblico in questi locali in serate particolari, come il lunedì o il mercoledì...cioè non proprio nel weekend!!! Bene! tra questi c'era una birreria di Castellarano dove bisognava prenotare con una settimana di anticipo per poter entrare al mercoledì perchè suonavano Chris e Giulio : Il mercoledi " da baracca " del BEAUTIFUL CLUB. Il Beautiful era una birreria come tante altre, gestita da Beppe e Ennio, un barman e un tuttofare che si erano fatti tanta esperienza lavorando al Picchio Rosso (...fate un minuto di raccoglimento per una delle più belle discoteche d'Italia abbattuta dalle ruspe per fare posto ad un centro commerciale!!!!). Una sera Chris, insieme alla sua " morosa" Margherita ( la Chicca... ), decise di andare a bere qualcosa lì. Chris in quel periodo stava suonando un pò dappertutto, passava da ristoranti dove faceva pianobar, locali dove cantava Child in Time dei Deep Purple versione pianoforte e voce a clienti che mangiavano la pizza o american bar dove, in un angolo buio suonava il piano a coda e cantava canzoni richieste dall'avvocato ubriaco o dal fighetto che offriva champagne alla sgallettata di turno. Niente di strano per chi fa il musicista, ma è normale che ci si guardi attorno per trovare altre opportunità. Quella sera Chris fece conoscenza con Beppe e, tra un discorso e l'altro, saltò fuori una proposta : " Ah..tu suoni?...bene, se ti va, possiamo provare a far qualcosa al mercoledì...c'è una stanzetta nel locale, vieni con la tua attrezzatura e fai quello che vuoi!!! " Chris viveva a Formigine, provincia di Modena...il Beautiful era in provincia di Reggio Emilia. Chi abita da queste parti dell' Emilia sa che cosa vuole dire...e poi era un locale dove non conosceva nessuno e nessuno sapeva chi era lui. Ma quelle parole magiche " fai quello che vuoi..." erano molto più che allettanti, rappresentavano la possibilità mai avuta di gestire una serata senza regole e imposizioni...era un salto nel buio ma un'occasione da prendere al volo, e Chris, dopo aver riflettuto qualche secondo, rispose :  " Ok...ci vediamo mercoledi!!!"

Il mercoledì arrivò e Chris si sistemò su un palchetto che Beppe ed Ennio gli avevano preparato. La stanza poteva contenere si e no 4 tavoli e il numero degli spettatori non arrivava a 15...beh...non proprio esaltante come impatto...ma era l'inizio e Chris lo affrontò prorpio come aveva in mente, a briglia sciolta, cercando di coinvolgere i ragazzi che aveva davanti e quelli che facevano capolino dalla porta per vedere cosa succedesse....si inventava degli scherzi musicali, come, ad esempio, cambiare il ritmo a sorpresa o cantare in modo volutamente stonato una canzone. La serata andava avanti, la gente si divertiva, cantava, partecipava e qualcuno si mise anche a ballare. Alla fine Chris era soddisfatto, Beppe, Ennio e lo staff della birreria gli fecero i complimenti, ma quello che più contava è che quei pochi che c'erano chiesero " Quando torni ?"...oh...sei bravo sai?? , Beppe non ci pensò due volte, mise una mano sulla spalla di Chris e disse : " Mercoledi prossimo! sarà di nuovo qui!!" La prima era andata!

La settimana dopo gli spettatori ritornarono e portarono degli amici, e si cominciava a creare un ambiente particolare, il karaoke non era ancora approdato dalle nostre parti, quindi, per i giovani, era fantastico trovare un posto dove chiunque poteva prendere un microfono e provare a cantare perchè c'era un musicista che lo accompagnava e lo aiutava e il gestore non si faceva problemi se uno saliva sul tavolo e si metteva a ballare. Arrivò il mercoledì successivo e la saletta non bastava più per contenere la gente che voleva entrare e partecipare alla "baracca". Poi succese una cosa che Chris non si aspettava...Beppe lo avvisò che il locale doveva chiudere per qualche settimana per alcuni lavori e questo un pochino lo preoccupava...Forse ci ha ripensato? Chissà..magari qualcuno non gradisce tutto quel casino che facciamo? Si salutarono e Beppe, con un mezzo sorriso sotto i baffetti, gli sussurrò: " Vedrai...ho in mente una cosa...ma è una sorpresa!". " Sì, sì " pensò Chris, " intanto sono a casa, non si suona e non si guadagna! Proprio adesso che stava prendendo piede...va beh! vedremo!

Le settimane passarono e arrivò il momento di ricominciare al Beautiful. Quando Chris e la Chicca entrarono ebbero la sensazione di essere in un' altro posto. Il locale era completamente cambiato...Beppe aveva fatto abbattere i muri divisori delle stanze, lasciando al loro posto delle colonne e aveva creato una sala unica con il palco centrale!!!! Nella vita ci sono delle persone che si accontentano, non vogliono fare un passo in più del normale, chissà..., forse per paura di sbagliare, forse perchè ascoltano quella vocina dentro che ti consiglia di tirarti indietro, di non essere all'altezza...Beppe non era certamente uno di questi. Aveva visto, in quelle poche serate, che poteva cambiare qualcosa. Lui, che era sempre stato dietro ad un bancone di un bar a sorridere e fare cocktail, vedendo i titolari che contavano i soldi, aveva un sogno, e forse, quel  biondino capellone dietro alla tastiera gli aveva fatto scattare la molla. Chris era a bocca aperta e non smetteva di guardarsi intorno. " Ti piace? " chiese Beppe ridacchiando. " Vacca boia...è enorme!!! " rispose Chris, mentre con lo sguardo fece caso ai bigliettini piegati sui tavoli con scritto dei nomi. " Sono tavoli prenotati? " chiese. " Certo! " rispose Beppe, " Zio Valser...nella stanzetta non ci si stava più, allora ho aperto tutto...dai vai a montare la tua roba che stasera ci divertiamo!!! ". E' difficile descrivere lo stato d'animo di un musicista che vede una sala piena di tavoli con la prenotazione. Oh..., sia chiaro..., non stiamo mica parlando del Madison Square Garden, però, sapere che quei ragazzi hanno tenuto un tavolo perchè si divertono, si trovano bene nel locale, vuol dire che quello che stai facendo ha un senso e le tue capacità sono apprezzate...ti fa sentire bene!!!! Da quella sera ci fu un cambiamento totale della situazione, Chris, con una tastiera, un microfono, mixer e casse da 120 watt gestiva una sala che, volta per volta si riempiva sempre di più. Arrivava gente da tutte le parti, qualcuno cominciava a chiedere il tavolo per la settimana dopo, perchè dalle 22 all' una di notte il locale esplodeva...si cantava, si ballava qualsiasi cosa Chris suonasse...era uno spettacolo!!!

Di gente ne arrivava tanta e si erano creati dei gruppi con alcuni "elementi" che, ormai, sapevano come andava la serata e con cori, richieste e tutto quello che veniva in mente, partecipavano attivamente alla  baracca . Una sera, Mario, uno di questi personaggi, si avvicinò al palco e, parlando alla velocità della luce, chiese : " C'è un mio amico che ha la chitarra in macchina...poi fargli suonare qualcosa con te? ". Chris aveva suonato con tante persone, e veniva da una esperienza con un sedicente bassista insieme al quale aveva formato un duo facendo diverse serate in giro e avendo anche un notevole riscontro di pubblico. Questo idillio, però, era miseramente sfumato quando, all' insaputa di Chris, l'altro si era venduto tutto l'impianto. Sciolta in malo modo questa ultima collaborazione,  aveva deciso che, per suonare a quel livello, bastava la sua tastiera e la sua voce, non c'era bisogno di altri cioccapiatti!!! Tuttavia, per il suo particolare modo di essere, non rifiutava l'invito di qualcuno che volesse esibirsi, con lui o anche da solo. Quindi, un pò per questo motivo, un pò perchè Mario superava i 100 chili, rispose : " Ok...dai, fallo venire! "

" Ciao, mi chiamo Giulio! ". Si presento' così. Un ragazzo giovane, tutto per benino, capello corto...sembrava più un catechista di parrocchia che un musicista. Aveva un piede ingessato per cui, aiutato da Mario, si mise a sedere in un angolo del palco e imbracciò la chitarra. Chris lo guardo e gli fece :" Ok, Giulio...io inizio a suonare...tu stammi dietro! ". E iniziò la serata...Chris passava da un pezzo all'altro e Giulio suonava senza particolari problemi, e, anche quando, per una insita e innocente bastardaggine che tutti gli artisti hanno, che è quella di voler mettere alla prova il pivello, Chris esasperava la tecnica, gli stacchi, le velocità e le tonalità delle canzoni, Giulio riusciva a seguirlo, a stare sempre sul pezzo...sembrava che leggesse contemporaneamente al tastierista la partitura astratta di tutto quello che lui aveva nella testa. Alla fine della serata Chris gli diede la mano e si complimentò quasi scusandosi per i salti mortali che gli aveva fatto fare sulla tastiera della chitarra, Giulio, un pò arrossendo chiese: " Ti disturbo se torno anche la prossima settimana? ". Chris gli sorrise e, mentre smontava il reggitastiera, gli disse: " Io sono qui tutti i mercoledì...quando ne hai voglia, prendi con te la chitarra e vieni a suonare!". La scintilla era scattata !!!

 

 

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