UNA VERA RIVOLUZIONE!
E quindi? Fine della carriera per Nuber?
In effetti, le cose stavano proprio così. Ogni volta che qualcuno di noi gli proponesse di suonare insieme, anche solo un brano durante una serata, lui aveva un atteggiamento di chiusura, come di rifiuto, cambiava argomento dicendo: “No, dai…ho detto basta…non ne ho più voglia!!!” Noi lo conosciamo bene e sappiamo che quando prende una decisione, la porta avanti senza fermarsi davanti a niente… è uno che come sport praticava il rugby, quindi abituato ad avanzare a testa bassa…una caratteristica che lo fa assomigliare incredibilmente alle ruspe che lui usa per spostare quintalate di terra tutto il giorno… sarà un caso che faccia proprio quel lavoro ???
E così, basta davvero! Non se ne parlava praticamente più.
Il nostro amico ha conosciuto una ragazza con una figlia meravigliosa, dolcissima e, come si dice in questi casi, ha messo su famiglia... una famiglia vera !!!
A vederli insieme si capisce davvero che cosa è il destino, quante giravolte, quante situazioni, esperienze ci sono nella vita delle persone, a volte belle a volte negative ma, ad un certo punto, succede qualcosa, due strade diverse, con percorsi separati, inspiegabilmente si incrociano e tutto assume un senso logico… come se, da qualche parte, ci fosse scritto che dovesse andare esattamente cosi!!!
Nuber con una compagna e una figlia…incredibile!!!
E…attenzione… la ragazzina sembra SUA figlia!!! Canta a memoria le canzoni di ELIO E LE STORIE TESE, ascolta musica di gruppi rock sconosciuti anche dai giornalisti di Rolling Stone, saluta con le 3 dita alzate, dicendo: ”Yeah…rock&roll!!”.
Così, noi facevamo le nostre serate in giro e, ogni tanto, Nuber & family, venivano a sentirci, due chiacchiere, quattro risate e… finita lì.
Fino a quando, una sera qualunque, nella quale eravamo a suonare in Pianderna, un bel locale sulla collina che domina Scandiano, mentre Chris sta sistemando la tastiera, arriva Giulio con la sua chitarra e un basso a tracolla.
“Come mai hai portato il basso?” Chiede Chris, e Giulio, con una smorfia ironica: “ Non è mio…è il basso di Nuber!”
Chris lo guarda, basito e poi insiste :” Dai, non fare l’asino…perche hai il basso? Giulio, a questo punto, si mette a ridere e dice: “ Ascolta, Chris…è il basso di Nuber. Fra un po’, quando arriverà, ti spiegherà lui.”
In effetti il basso era un modello diverso da quello che Giulio utilizza solitamente con la President Band e questa cosa cominciava ad incuriosire Chris…Nuber non vuole più suonare e adesso si presenta con un basso???
Finalmente, arriva l’uomo misterioso e, come se fosse la cosa più normale del mondo, fa un bella risata delle sue e dice: “ Allora, Chris, ti piace il basso che ho comprato?” Allegando a questa domanda un elenco di caratteristiche tecniche dello strumento, dal manico ai microfoni, dai tasti alle chiavette che, sicuramente, erano ignorate anche dagli stessi costruttori!!!
Chris lo guardava cercando di capire cosa ci fosse sotto.
“ Molto bello,Nuber, ma come mai lo hai comprato?”
“ Perché ho deciso di imparare a suonare il basso SLAP, sto prendendo lezioni da un maestro professionista da un po’…sai la batteria era diventata troppo faticosa e poi volevo cambiare…oh…il mio insegnante mi ha detto che sto imparando alla grande e se continuo così divento più bravo di lui!!!”
Tanto per chiarire, la tecnica SLAP è quella nella quale il bassista non suona con le dita o col plettro, ma dando forti colpi alle corde basse con il pollice alternando degli “strappi” veri e propri sulle corde alte, un modo di suonare caratteristico del funky e particolarmente difficile.
A quel punto ha tirato fuori il basso, lo ha collegato e ha cominciato a suonare…e… il bastardo suonava davvero!!!
E come se la rideva vedendo le nostre facce incredule mentre slappava un riff di Flea dei Red Hot Chili Pepper ( un bassista slap straordinario!)
Quindi…non solo ci aveva fatto credere che volesse smettere con la musica, ma aveva iniziato a studiare il basso con la tecnica, forse, più difficoltosa…all’insaputa di tutti!
In realtà, Giulio ha confessato che lui lo aveva saputo, ma solo poco tempo prima.
E, in effetti, riflettendo bene, avevamo la sensazione che qualcosa bollisse in pentola, perché aveva avuto un comportamento troppo anomalo per uno che ama la musica come lui…un stop così improvviso e netto, senza motivo apparente che, sicuramente, doveva nascondere un qualche progetto segreto…
Meglio così…il figliol prodigo è tornato, non proprio ufficialmente come membro della band, ma sta studiando, è carico e felice e questo ci fa tantissimo piacere.
Anche se, a dirla proprio tutta, è vero che, adesso, si è “intrippato” col basso ma…il vecchio amore non si scorda…
Un giorno, eravamo a suonare con la President Band alla festa di Yaky, una giornata di beneficenza per un amico scomparso, organizzata in estate in una villa di Salvaterra, con tanto cibo, tanto bere e tanta musica e Nuber si è presentato con il suo basso.
Lo ha collegato all’impianto, lo ha appoggiato e poi ci siamo messi a mangiare.
Al momento di iniziare a suonare, siamo saliti sul palco e lo abbiamo chiamato perchè venisse a fare qualche pezzo con noi…lui è venuto, ma non ha suonato il basso, ha chiesto a Luca, il nostro nuovo e giovanissimo drummer se poteva suonare un po’, si è seduto alla batteria e ha cominciato a picchiare sulle pelli come i vecchi tempi…anzi, meglio! Infatti abbiamo notato che “teneva” il tempo molto di più, sicuramente una conseguenza del fatto che stesse studiando in maniera metodica.
“Alla fine non hai resistito al richiamo della foresta…la batteria ce l’hai nel cuore!” gli abbiamo detto e lui: “Beh..dai…volevo vedere se sono ancora capace… faccio fatica, mi manca l’allenamento…e poi adesso ho il basso…però…sono ancora buono eh??”
Poi ha riposto il basso nella sua custodia senza aver suonato neanche una nota!!!!
E va beh…comunque ancora una volta Nuber ci aveva stupiti, ma per chi lo conosce, questa non è una novità…vogliamo ricordare, per esempio, di quando, nel giro di pochi mesi, ha imparato lo spagnolo talmente bene che, per le strade di Cuba, veniva scambiato tranquillamente per un residente dell’isola ed era a suo agio con chiunque, parlando come se fosse la sua lingua madre?
Uno cresciuto con qualche parola italiana dispersa nel dialetto reggiano???
E questa sua dimestichezza con lingua spagnola lo ha salvato, quando all’aeroporto dell’Avana gli hanno trovato un involucro sospetto in valigia e lo hanno fermato…no…non pensate male…non stiamo parlando di droga o armi…si tratta di una delle mirabolanti avventure di Nuber, ma…questa è un’altra storia!!!